Nei pressi di Fontavignone si può presumibilmente localizzare il centro romano di Frustema, lungo la via che collegava, attraverso l’Altopiano delle Rocche, la Claudia Nova e la Tiburtina Valeria. Numerose sono nella zona le tracce di strade “antiche” e di “ormai” (le tracce lasciate dalle ruote dei carri). Appartenuta al “castello” di Barile, dopo la distruzione di quest’ultimo, seguì le sorti di Terranera aggregandosi al “castello” di Rocca di Mezzo. Anche la chiesa di S. Pietro de Vinealibus apparteneva al Castello di Barile fino alla sua distruzione per essere poi aggregata a Fontavignone (nel 1313 S. Pietro de’ Vignoli è nominata nell’estimo dei beni) divenendone la parrocchiale fino al trasferimento, tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, nella chiesa di S.Maria Assunta dentro il paese attuale. Fontavignone nel 1604 appartiene a Muzio Colonna e nel 1662 passa, insieme a Rocca di Mezzo, Terranera e Rocca di Cambio, alla famiglia Barberini.

 

 

Testo di "Saluti dall'Altopiano" di Giandomenico Cifani e Liberato Di Sano