Rocca di Cambio

Rocca di Cambio posto alle pendici di Monte Cagno, con i suoi 1.434 metri di quota è il Comune più alto di tutto l’Appennino. Anche le origini di Rocca di Cambio vanno fatte risalire tra l’XI ed il XIII secolo. La prima notizia documentata la troviano nella Bolla di Papa Alessandro III del 1178 nella quale si enumerano chiese e possessi della Diocesi di Forcona tra cui “Roccha Octonesca cum Ecclesiis”, cioè Rocca di Cambio. Probabilmente la chiesa di S.Lucia fuori le mura è anche precedente e presenta un ciclo di affreschi di notevolissimo valore e interesse. Anche il “castello” di Rocca di Cambio partecipa alla fondazione della città dell’Aquila nella meta del XIII secolo e subisce l’assalto di Braccio da Montone nel 1423 e viene poi occupata e depredata dal Duca di Amalfi nel 1469. Oltre alla chiesa di S.Lucia, di notevole interesse sono la chiesa di S.Maria del secolo XVI e la chiesa di S.Pietro del secolo XIII addossata alla quale rimangono gli unici pochi resti del borgo fortificato originario. La torre una volta esistente nel punto più alto costituiva l’anello di congiunzione tra il sistema di avvistamenti della Valle dell’Aterno e delle pendici meridionali del Gran Sasso attraverso Rocca Calascio, con quello dell’Altopiano delle Rocche, collegato a sua volta, a sud, con la Marsica. L’Antinori, a proposito di Rocca di Cambio, riporta una notizia curiosa riferita all’anno 1561: “In questa terra si fecero feste carnavalesche, forse con rappresentazioni nella chiesa di S.Maria. Il Vicario aquilano l’ebbe per trasgressione di precetto divino, e procedette contro de’ Massari, dei procuratori della Chiesa e del Signore di Carnevale, i quali tutti dovettero pagare le pene pecuniarie imposte. Nella tassazione del 1595 conta 132 fuochi pari a circa 700 abitanti. Nel 1663, insieme a Rocca di Mezzo, passa alla famiglia Barberini che lo deterranno pacificamente anche dopo il 1806, anno di abolizione dei feudi. Oggi Rocca di Cambio è un centro turistico estivo e invernale (Stazione sciistica di Campo Felice), ed è punto di partenza per numerose escursioni (Monte Cagno, Monte Rotondo, Monte Ocre).

 

 

Testo di "Saluti dall'Altopiano" di Giandomenico Cifani e Liberato Di Sano